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Bersaglio notturno - Ricardo Piglia

Nella pampa sconfinata
Non so se perché come bersaglio è notturno, o perché è un "triller letterario appassionante e sofisticato" (leggi "un po' una rottura"), se è colpa delle atmosfere della pampa sconfinata o semplicemente dell'ondeggiare sul treno Muratella-Ostiense, sta di fatto che la sua lettura mi ha provocato così tante improvvise botte di sonno che poi non ce l'ho fatta a finirlo (pena il rischio di ritrovarsi a tarda sera presso capolinea di Fara Sabina, inevitabile bersaglio notturno).
Genere : Si sbaglia da professionisti
Giudizio : 3 pallini (su cinque)

R: 1Q84 / Murakami Haruki ; traduzione dal giapponese di Giorgio Amitrano

Glande flatello
I personaggi principali di 1Q84 (la bella killer-giustiziera, il laborioso scrittore-matematico, il gorilla gay, la poliziotta ninfomane, la giovane scrittrice dislessica e la vendicatrice di donne maltrattate) pur diversissimi tra loro seguono tutti dei tratti comuni: hanno una qualche spiccata dote che li fa isolare (intelligenza, preveggenza, soldi, forza, ecc.), hanno subito qualche bel trauma infantile che li ha forgiati alla vita (tipo molestie sessuali, abbandono, morte di congiunti, anaffettività genitoriale) e si dedicano tutti ad una meticolosa cura dell'igiene personale (chi col mangiare sano, chi con lo stretching, chi col sesso o la masturbazione occasionale). Questi tipi estremi (direi da manga) vivono storie del tutto improbabili (da manga appunto) in una Tokio con due lune (generate-non-create dall'oscura presenza dei Little People, specie di Puffi cattivi).
Anche se tutto è narrato con estremo (anche estenuante) dettaglio, la lettura delle 720 pagine di libro uno e due scorre via veloce. Impressiona il ritmo da passista: prima 15 pagine dedicate ad Aomame (la killer-giustiziera), poi 15 dedicate a Tengo (lo scrittore-matematico) e via così fino in fondo (quando i due finalmente si incontrano). Le restanti 400 pagine (quelle del terzo libro) me le sono risparmiate sparandomi un riassuntino su Wikipedia tanto per capire come va a finire (e finisce bene).
Murakami parla, diligentemente ed onestamente, dello sforzo che si deve fare per seguire le proprie inclinazioni in mezzo al frastornante consesso umano nel quale galleggiamo; a me però tutto questo rimestare intorno al rigore e alla cura di se stessi mi ha fatto solo venire una vaga voglia di iniziare un'altra dieta (magari a base di sushi). Tranquilli, poi passa.
Genere : Di evasione (se trovi l'uscita in tempo)
Giudizio : 3 pallini (su cinque)

P.S. Come da titolo del post, nel libro si indugia a parlare di piselli, tette e consistenza dei capezzoli. La cosa però rimane sempre sul poco eccitante confermando che “l'eleganza è frigida”.

La suora giovane - Giovanni Arpino

Sotto il velo niente

Dopoguerra, in una Torino da cliché (fredda e cupissima) un tranquillo impiegato di mezza età ha una folgorante storia d'amore con una giovane suora: da settimane la osserva alla fermata del tram e quando finalmente la avvicina, scopre che lei lo ama con sconsiderata intensità (e da mesi anche!).
Travolto dalla forza di questo sentimento, che "a nullo amato amar perdona", il povero travet sente di poter risorgere a nuova vita. Chiude con gli amorazzi da ufficio, interrompe un fidanzamento quaresimale, sta quasi per urlare al mondo "sono uomo nuovo!" ma ecco che la suorina scompare. E perché? Cosa le è successo?
L'incontro con i genitori della ragazza spiega e non spiega: tutto perde razionalità e si sposta sul gioco ambiguo delle somiglianze genitori-figlia, sui discorsi gretti della madre o quelli partecipati del padre; così lo scombussolato protagonista si trova nella fascinazione del misterioso passo a due lungo una vita (che poi sarebbe a dire il matrimonio). Praticamente un capolavoro.

Genere : Mamma ho perso il treno (dell'amore)
Giudizio : 5 pallini (su cinque)

Con gli occhi chiusi - Federigo Tozzi

Non c'è peggior sordo, cieco e muto di quel povero cornuto

Libro bello e sincero.
Nella campagna toscana di fine ottocento la vita è dura. Un ragazzo e una ragazza si amano tra slanci ormonali, occasioni mancate o non cercate, fraintendimenti e molte circostanze avverse della porca vita maiala. Come da programma, finisce placidamente tutto in vacca (e non c'è da prendersela: vale così anche per il resto dell'esistenza). Tutto qui.

Genere : L'albero delle zoccole
Giudizio : 4 pallini (su cinque)

La valigia - Sergej Dovlatov

La valigia di Dovaltov è come la cassaforte di Murolo ma le reliquie che conserva non irradiano santità partenopea semmai puzzano un po' di sbornia sovietica. Sono il bottino di anni di avventure insensate, piccoli furti e contrabbandi che il dissidente accidioso Dovlatov ha vissuto lasciandosi trascinare nel tran tran alcolico di una ramificata banda di idioti: i suoi colleghi giornalisti, gli intellettuali di regime e non, molti militari e parecchi altre categorie di perdigiorno.
Più che un dissidente Dovlatov però è un eterno fuori posto, lo è sia al di là che al di qua dalla cortina di ferro, ed è questo che ce lo rende molto vicino anche oggi che non c'è più "al di qua" o "al di là".
NB : La scrittura, ironica e diretta, prende subito (anzi direi "attacca subito" perché lo fa come una gomma americana appena sputata in terra).

Genere : Do you remeber Tetris?
Giudizio : 5 pallini (su cinque)

Io - Cesare Zavattini

Io Cesare Zavattini l'ho conosciuto veramente. Avevo 14 anni e volevo fargli un'intervista per la scuola così gli ho telefonato (trovando il numero sull'elenco telefonico M-Z di Roma, Zavattini Cesare).
Il suo nome in verità me lo aveva suggerito mio padre, io lo conoscevo appena per via di "Miracolo a Milano" che avevo mezzo visto in TV e che mi era sembrato un film moscio ma non osavo dire nulla.
Al telefono Zavattini è stato molto cordiale, aveva lo stesso vociare pieno di pause e di "è vero..." che aveva mio nonno (anche lui della bassa), poi però non se ne è fatto più niente, meno male: non sarei stato in grado di sostenere l'impresa.

Genere : Guazzabuglione
Giudizio : 4 pallini (su cinque)

Il tennis come esperienza religiosa - David Foster Wallace

Vedere il tennis dal vivo giocato a grandissimo livello è proprio una gran bella cosa specie se poi di tennis ci capisci anche; parola di David Foster Wallace (che per dire tutto questo usa 25+25 paginette ben scritte).

Genere : Tennis for smarties
Giudizio : 2 pallini (su cinque)

Limonov - Emmanuel Carrère

Limonov sembra un personaggio inventato (tra Barry Lindon, Gabriele D'Annunzio, Don Chisciotte e John Holmes) ma invece esiste veramente e ne ha combinate anche parecchie: teppista, poeta, artista underground, marchettaro, scrittore, miliziano fascistoide, leader nazbol, detenuto modello, guru ed infine icona gossip. Come sfondo di questa scriteriata parabola umana scorre la storia russa di buona parte del '900, dai soviet all'amico Putin.
Libro molto interessante e ben scritto (anche se una cinquantina di pagine in meno non gli avrebbero certo nociuto).

Genere : Coccodrillo non postumo
Giudizio : 4 pallini (su cinque)

Reality - Mariusz Szczygiel

Vite normali registrate con partecipazione da chi le ha vissute in prima persona. Mauriusz Szczygiel le trova tracciate su vecchio foglio, compitate al centesimo su quaderni di scuola, scambiate in un lunghissimo dialogo epistolare e anche sublimate in una brutta statua. Quattro storie di gente qualsiasi raccontate senza fronzoli. Storie che funzionano perché visti da vicino, nessuno è un tipo normale (o "uno qualsiasi").

Ascoltare è semplice. Basta non storcere la bocca se la vita di qualcuno non è esattamente come ci piacerebbe che fosse.
(Scrivere, vale a dire portare via tempo agli altri, è di gran lunga più difficile).

Genere : narrativa giornalistica
Giudizio : 4 pallini (su cinque)

Solaris - Stanisław Lem

Solaris è un inospitale pianeta di un remotissimo sistema binario di chi sa quale epoca futura. Sarebbe completamente disabitato se non contassimo: un gigantesco oceano gelatinoso (intelligentissimo ma irrimediabilmente autistico), i tre astronauti della missione terrestre (tutti piuttosto border line) e le loro proiezioni cerebrali (tipo exfidanzate suicide) clonate in carne e ossa dall'astuto oceano gelatinoso (non si sa come, non si sa perché).
La storia è veramente tutta qui. Certo estremizzo, come dire che Moby Dick racconta l'accanimento di un vecchio storpio con un cetaceo albino, ma appunto come con Moby Dick questo non altera il fascino di un libro che richiama gli archetipi delle grandi narrazioni classiche. Roba tipo Ulisse e Circe, il viaggio, il fascino dell'ignoto, il senso del ritorno (in questo ritorno all'archetipo aiuta molto l'assenza totale di qualsivoglia gadget tecnologico come pistole laser, teletrasporti, ecc.).
L'uomo di Solaris però è un eroe piuttosto ciancicato: un poverocristo impacciato dalle sue cervellotiche teorie scientifiche, perseguitato dai suoi ricordi e smarrito di fronte a ciò che non è in grado di capire sia questo il grandioso oceano autistico o anche solo il suo piccolo meschinissimo io.
Suona molto familiare, no?

Genere : Verso l'infinito e oltre (il giardino)
Giudizio : 5 pallini (su cinque)

Caduta libera - Nicolai Lilin

La guerra cecena raccontata da una cecchino di una squadra speciale russa.
Asciutto e violentissimo, il libro lascia svuotati come Kolima che dopo due anni di leva va in caduta libera.
Genere : romanzo di formazione (armata). Giudizio : 4 pallini (su cinque)

Le sabbie immobili - Giuseppe Pontiggia

"Il ritratto feroce e graffiante della società italiana di fine Novecento, con i suoi tic e le sue ipocrisie, in una raccolta di detti, aforismi, definizione e brevissimi apologhi. Scritti corrosivi che nel loro efficace sperimentalismo formale confermano l'arte di un grande scrittore, capace di coniugare impegno letterario e rinnovata passione civile."
Penso che Pontiggia sarebbe stato capace di scrivere altrettanti aforismi e brevissimi apologhi per ogni parola di questa quarta di copertina. Un grande.
Genere: non mi iscriverei mai ad un club che avesse uno come me tra i suoi soci.
Giudizio: 4 pallini (su cinque)

All'improvviso bussano alla porta - Etgar Keret

Sherazade c'ha l'alito pesante
E' notte, minacciato da tre uomini armati spaparanzati sul divano di casa sua, Etgar Keret è costretto a narrare le sue storie, pena la morte. Si tratta del fantastico mondo di Keret: racconti scombinati, inquietanti e abbastanza puzzolenti.
Non perdetelo!

Genere : Era una notte buia e tempestosa
Giudizio : 5 pallini (su cinque)

Un viaggio elettorale - Francesco De Sanctis

Torino-Trevico
Diario personale di Francesco De Sanctis che torna nel suo collegio come candidato in un ballottaggio parlamentare. La zona è l'Irpinia d'oriente, quella di Franco Arminio: Calitri, Lacedonia, Bisaccia, Morra, Rocchetta, ecc; andateci, merita.
Io l'ho letto faticando parecchio: troppa retorica d'altri tempi e troppe questioni di storia patria che ho dimenticato (o meglio, mai saputo).

Genere : W VERDI
Giudizio : Non pervenuto.

Ferito a morte - Raffaele La Capria

O guarracino che jéva pe' mare
Tutto un vai e vieni di voci e ricordi, tipo risacca spazio-temporale, alterati dai riverberi verde acqua del sacro mare di Napoli. Fondamentalmente non ci capisco nulla ma dice che è un capolavoro indiscusso e toccherebbe sapere che c'è scritto dentro.

Genere : Madeleine all'acqua pazza
Giudizio : Non pervenuto (il giudizio e anche io, alla fine del libro)

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