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Pasolini filosofo della libertà
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Ricordi, Franco

Pasolini filosofo della libertà

Milano ; Udine : Mimesis, 2013

Abstract: Come disse Moravia al suo funerale, Pasolini fu probabilmente l'ultimo grande poeta (e profeta) italiano. Franco Ricordi, che in questo solco interpretativo lo avvicina a Dante, Foscolo e Leopardi, ne rileva insieme anche la forte autorità filosofica. Ma quella di Pasolini fu una saggistica intuitiva delle condizioni di verità e libertà in cui si trovava, e ancora si trova, il nostro paese. Egli ha per primo denunciato il Potere dell'Apparire che, soprattutto a ridosso del fenomeno televisivo, si è imposto in maniera totalitaria e devastante al di sopra di ogni parte politica e ideologica. Più che mai vicino alle tesi di Heidegger, della Arendt e di Gunther Anders, il suo pensiero poetico si sforza di recuperare quella Parola (e il suo Teatro si rivela essenziale viatico) che distingue in maniera categorica la diversità dell'essere dall'omologazione dell'apparire nella nostra epoca.

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Faccio notare che a pagina 183 di questo libro viene citato Giacomo Lauri-Volpi (grande tenore nativo di Lanuvio) come filosofo del canto. Non accade molto spesso nella saggistica recente. Una curiosita' : a pagina 244 viene citata una sequenza di versi dal Pilade pasoliniano, tra questi si legge : "Avro' bisogno di te come del pane", che a me ricorda irresistibilmente il "Ci nutrimmo di lui come del pane" nell'"Ode a Verdi" di D'Annunzio. Puo' sembrare strano ma c'e' molto del Vate nella poesia di Pasolini.
Umberto

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