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[archivio elettronico] L'esorcista
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Videoregistrazioni: DVD

Green, David Gordon

[archivio elettronico] L'esorcista : il credente / directed by David Gordon Green ; Leslie Odom Jr., Lidya Jewett, Jennifer Nettles, Norbert Leo Butz with Ann Dowd and Ellen Burstyn [attori] ; music by David Wingo, Amman Abbasi ; editor Tim Alverson ; director of photography Michael Simmonds ; screenplay by Peter Sattler & David Gordon Green

s. l. : Universal Studios, 2023

[archivio elettronico] Angeli perduti
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Videoregistrazioni: DVD

Wong, Kar-wai

[archivio elettronico] Angeli perduti / un film di Wong Kar-Wai ; Leon Lai, Michelle Reis, Takeshi Kaneshiro [attori] ; sceneggiatura Wong Kar-Wai ; fotografia Christopher Doyle ; Frankie Chan, Roel A. Garcia, Shirley Kwan [compositori] ; costumi William Chang

distr

Sesto Fiorentino : CG Entertainment, 2023

Abstract: Un killer professionista è intenzionato a cambiare vita, ma al contempo è intrappolato da un legame ambiguo e irrisolto con la propria socia. Dietro al rapporto professionale si nasconde infatti un legame sentimentale tormentato che si nutre di piccoli indizi e di una musica struggente. Adescato ma non sedotto da una ragazza bionda in cerca di identità, non riuscirà a svincolarsi in tempo. Un ragazzo muto (per una scatola di ananas scaduto, con una citazione evidente a Hong Kong Express) e senza lavoro, che gira la città in moto, si guadagna da vivere occupando temporaneamente negozi in orario di chiusura. La sua muta caparbietà gli permette di avvicinarsi a Charlie, una ragazza in cerca di un appoggio affettivo. Le due vite si svolgono fianco a fianco, ma quasi senza interazione.

[archivio elettronico] Il primo giorno della mia vita
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Videoregistrazioni: DVD

Genovese, Paolo <1966- >

[archivio elettronico] Il primo giorno della mia vita / un film di Paolo Genovese ; Toni Servillo, Valerio Mastandrea, Margherita Buy, Sara Serraiocco ... [et al.] [attori] ; sceneggiatura Paolo Genovese, Paolo Costello, Rolando Ravello, Isabella Aguilar ; montaggio Consuelo Catucci ; musiche Maurizio Filardo ; scenografia Chiara Balducci ; fotografia di Fabrizio Lucci

Milano : Eagle Pictures, 2023

  • Non prenotabile
  • Copie totali: 1
  • Prestabile dal: 26/07/2024

Abstract: Arianna ha perso la figlia e non se ne dà pace. Napoleone è un motivatore che riesce a spronare tutti tranne che se stesso. Emilia è un'eterna seconda confinata sulla sedia a rotelle che ha messo fine alla sua ascesa nella ginnastica artistica. E Daniele è uno youtuber riluttante sfuggito ai bulli ma non alla propria mancanza di autostima. Un uomo misterioso intercetta i quattro nel momento in cui hanno deciso di farla finita, e ora deambulano insieme a lui, né morti né vivi. L'uomo ha intenzione di fornire loro una prospettiva diversa dalla quale guardare la propria situazione durante una settimana in cui rimarranno sospesi nel tempo, senza bere né mangiare, e senza che nessuno si accorga della loro presenza. Ma non è facile far cambiare idea a chi si sentiva arrivato al capolinea della propria vita. Con Il primo giorno della mia vita Paolo Genovese torna alle atmosfere metafisiche di The Place, e anche qui i protagonisti viaggiano attraverso non luoghi alla Augè come il locale di quel film: alberghi abbandonati, stazioni di servizio hopperesche, e intorno una Roma fatiscente e quasi distopica, spesso inquadrata dall'alto, come dallo sguardo di un dio lontano e indifferente ai dolori dell'umanità. Il tema del suicidio come sbocco ad una mancanza percepita di alternative è interessante, ma c'è qualcosa di terminalmente algido e asfittico nella elucubrazione tutta cerebrale di una sceneggiatura - scritta a 8 mani da Genovese, Paolo Costella, Rolando Ravello e Isabella Aguilar - così calcolata da risultare meccanica. La materia incandescente dei sentimenti affiora soltanto nelle interpretazioni di Margherita Buy e del piccolo Gabriele Cristini, mentre Valerio Mastandrea e Sara Serraiocco si adeguano all'annichilimento dilatato attraverso immagini laconiche immerse nelle tonalità del giallo (la fotografia è di Fabrizio Lucci). Anche i dialoghi sembrano più declamati che sentiti, più artificiosi che ispirati. Ogni emozione è tenuta a distanza sia dal copione che dalla regia, e i quattro "walking dead" attraversano davvero come zombie questa storia, senza creare la risonanza emotiva necessaria per coinvolgere lo spettatore. Impossibile non fare un paragone mentale con altri film di tema simile, ma di impatto emotivo infinitamente maggiore, come La vita è meravigliosa o La ragazza sul ponte, che rappresentavano la scelta del suicidio come l'estrema ratio di nature profondamente romantiche e idealiste, non come un gesto di inerte disperazione. Forse la chiave di lettura più interessante come cartina di tornasole della contemporaneità è la scelta di fare del "maschio bianco privilegiato" l'elemento più fragile, quello che, pur essendo stato favorito dalla vita per cultura e tradizione, non riesce comunque a darle un senso nel presente.

[archivio elettronico] La fata combinaguai
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Videoregistrazioni: DVD

Origer, Caroline

[archivio elettronico] La fata combinaguai / regia di Caroline Origer ; Stephan Benson, Jella Haase, Lisa-Marie Koroll, Jessica McIntyre, Mary Murray [interpreti]

s. l. : Plaion Pictures, 2023

  • Non prenotabile
  • Copie totali: 1
  • Prestabile dal: 12/07/2024

Abstract: Violetta è una fatina dei denti golosa e pasticciona che, come ogni anno, non è riuscita a superare l'esame e per questo motivo viene sbeffeggiata da Yolando, il primo della classe. Maxie è invece una bambina di 12 anni costretta ad andare a vivere in città a casa del compagno della madre, un attivista ambientalista che abita con i suoi due figli Tarek e Sami che la prendono subito di mira. La fata si perde nel mondo degli umani e, se ci resta troppo a lungo, rischia di trasformarsi in un fiore. Dopo aver incontrato la ragazzina, decide di aiutarla a esaudire il suo desiderio, quello di tornare nella casa di campagna della nonna. Così entrambe partono per una grande avventura che le vedrà unite anche nello scontro con un imprenditore senza scrupoli che vuole costruire un lussuoso albergo al posto di una serra. Un'esplosione di colori. Punta sugli effetti e i contrasti cromatici La fata combinaguai, cartoon tedesco diretto da Caroline Origer, regista che in precedenza ha diretto 52 episodi della serie tv Polo. Il modello sembra essere la Pixar soprattutto nel modo in cui fa interagire mondi diversi (quello delle fate e quello degli umani) che richiama soprattutto Luca. Al posto della luce solare della Liguria c'è una città fredda e inospitale (Maxie rischia di essere investita da una bicicletta appena scende dalla macchina), dominata dai rumori del traffico e contornata dai grattacieli. Ma anche qui c'è un angolo di Paradiso che è una serra che rischia di scomparire. Violetta è un po' una reincarnazione della creatura marina Luca Paguro, un po' l'alieno E.T. di Spielberg che per Maxie diventa la 'sorella di un altro pianeta', elemento rispolverato efficacemente dalla fantascienza statunitense anni '80. La fata combinaguai è infatti soprattutto un film sull'amicizia ma anche sui desideri. Sia Maxie sia Violetta vorrebbero trovarsi in un altro luogo e la loro avventura insieme gli permette di ritrovare quell'entusiasmo che avevano perduto. Diventa poi centrale la tematica ambientalista con la città che rischia di perdere la propria identità e la presenza ricorrente dei fiori, delle foglie (che iniziano spuntare dai piedi di Violetta) e dell'albero che per Maxie rappresenta il legame con il luogo che amava e che ha una presenza determinante in un finale che si contamina con le forme di un affascinante mélo.

[archivio elettronico] Maigret
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Videoregistrazioni: DVD

Leconte, Patrice

[archivio elettronico] Maigret / un film di Patrice Leconte ; Gerard Depardieu, Jade Labeste, Melanie Bernier, Aurore Clement, Clara Antoons, Pierre Moure, Bertrand Poncet, Elizabeth Bourgine [attori] ; montage Joelle Hache ; musique originale Bruno Culais

Sesto Fiorentino : CG Entertainment, 2023

  • Non prenotabile
  • Copie totali: 1
  • In prestito: 0
  • Prenotazioni: 0

Abstract: Una ragazza di provincia, giunta a Parigi piena di speranze, viene uccisa, e il commissario Maigret, che non conosce neppure l'identità della giovane, ha il compito di individuare il colpevole di quell'omicidio. Nel corso delle indagini il commissario, cui è stato impedito dal medico di fumare l'imprescindibile pipa per via di un problema non identificato ai polmoni, incontra un'altra ragazza di provincia che suscita in lui sentimenti di protezione, la cui vicenda verrà in qualche modo collegata a quella della sconosciuta uccisa. Saranno molti gli indizi da seguire, e porteranno non solo ad identificare il colpevole, ma anche a ricostruire il ritratto di un sottobosco ambiguo e predatorio nascosto dietro la sfavillante Ville Lumière. Basato (molto liberamente) sul romanzo di Georges Simenon "Maigret e la giovane morta", Maigret sembra un adattamento classico, al limite del convenzionale, ma può contare su tre grandi risorse portate in dote da altrettante figure maschili. La prima è la presenza dietro la cinepresa di Patrice Leconte, che colora la narrazione della tenerezza e la malinconia che caratterizzano tutto il suo cinema, nonché di quella pietas che lo accomuna al leggendario commissario francese che "non giudica mai nessuno" e diffida dei giudici, pronti ad accontentarsi delle spiegazioni più ovvie. La seconda è la corpulenza di Gerard Depardieu, che regala al suo Maigret una gravitas fisica e morale, portando in dono la sua immagine pubblica di "peccatore" in affanno e regalando al commissario una dimensione crepuscolare. Infine, in filigrana, si intravvede la biografia tormentata di un altro "peccatore", Georges Simenon, uomo di eccessi alimentari e sessuali, coprotagonista di una relazione ambigua con la figlia Marie-Jo sfociata nel suicidio della ragazza, poco più che ventenne. A questa fecondazione incrociata fra identità maschili si aggiunge la caratteristica che con ogni probabilità ha contribuito all'enorme successo di pubblico che Maigret ha ottenuto oltralpe: l'evocazione visiva ed emotiva di una quintessenzialità francese fatta di quai, café chantant e fisarmoniche, rinvigorita dagli innesti della cultura belga di Simenon (deliziosa la citazione del celebre dipinto del conterraneo Magritte "Ceci n'est pas une pipe"). Questo Maigret inizia con una vestizione e mette a nudo un commissario, togliendogli la pipa e la possibilità di rimediare ad un dolore antico: un personaggio la cui iconica silhouette (con cappello) si staglia contro le brume parigine in forma tridimensionale, perché combina in sé lo chassis imponente di Depardieu, il sospiro sognante di Leconte, e la fallibilità umana di Simenon. La regia si prende il suo tempo per dipanare una storia tutto sommato semplice, ma ricca di sottotesti e impreziosita da dialoghi letterari (che speriamo la traduzione italiana rispetterà), e si concede digressioni strazianti come il racconto del tappezziere di Vilnius che vede in ogni ragazza la propria figlia scomparsa (come forse lo stesso Simenon). Questo Maigret cerca di "scoprire la verità senza fare troppo male a nessuno": un concetto utopistico simile a quello felliniano, il cui sogno di felicità era poter mentire senza causare ad alcuno sofferenza.

[archivio elettronico] Il bruto e la bella
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Videoregistrazioni: DVD

Minnelli, Vincente

[archivio elettronico] Il bruto e la bella / diretto da Vincente Minnelli ; [con] Lana Turner, Kirk Douglas ; [sceneggiatura Charles Schnee, George Bradshaw]

s. l. : Sinister Film, 2022

Abstract: Una famosa diva, un regista, uno sceneggiatore convocati dal direttore di uno studio cinematografico rievocano i loro trascorsi con un giovane ambizioso produttore. La donna con lui divenne una star, ma poi fu brutalmente abbandonata. Anche il regista venne lanciato, ma in una successiva occasione sostituito con un "director" più titolato. Lo sceneggiatore aveva una moglie possessiva che, su istigazione del produttore, divenne l'amante di un celebre attore. Ora il marpione è in disgrazia e chiede ai tre di aiutarlo. Dopo un secco rifiuto, ci ripensano. Faranno di nuovo un film con lui. La fattura è egregia. Il parco attori funziona a meraviglia. Gloria Grahame ottenne un Oscar (per la parte della moglie adultera). Il film è, con gli opportuni rimaneggiamenti (onde evitare grane giudiziarie), una biografia del produttore indipendente Val Lewron, morto l'anno prima. Una sequenza è dedicata all'ideazione (che avvenne nel 1942 negli studi Rko) de Il Bacio della pantera (che rilanciò l'horror film).

[archivio elettronico] Operation Fortune
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Videoregistrazioni: DVD

Ritchie, Guy

[archivio elettronico] Operation Fortune / directed by Guy Ritchie ; Jason Statham, Aubrey Plaza, Josh Hartnett, Cary Elwes, Bugzy Malone, Hugh Grant ... [et al.] [attori] ; edited by James Herbert ; director of photography Alan Stewart ; written by Guy Ritchie and Ivan Atkinson & Marin Davies

s. l. : Eagle Pictures, c2022

  • Non prenotabile
  • Copie totali: 1
  • Prestabile dal: 17/10/2024

Abstract: Una banda di mafiosi ucraini riesce a rubare un dispositivo noto come la "Maniglia"; il suo valore è stimato in miliardi di dollari. Il governo britannico assume Nathan Jasmine per recuperare il manico prima che il trafficante d'armi miliardario Greg Simmonds possa venderlo al miglior offerente. Nathan assume la super spia Orson Fortune per guidare una squadra composta da Sarah Fidel, JJ Davies e altri. Il team si reca a Madrid, alla ricerca del corriere destinato a trasportare l'hard disk contenente i dati dalla Maniglia. La loro ricerca viene interrotta da un rivale di Nathan, che sembra essere stato assunto anche lui per recuperare la Maniglia. Sarah, un'abile hacker americana, riesce a copiare per prima il contenuto dell'hard disk. Apprendendo che Simmonds ha in programma di ospitare un gala di beneficenza a Cannes, il team decide di infiltrarsi ricattando la sua star del cinema preferita, Danny Francesco, per aiutarli a distrarre Simmonds. Simmonds invita Danny e Michaela, copertura di Sarah per il gala, a trascorrere un po' di tempo nella sua villa turca ad Antalya. Orson si infiltra nella casa della mafia ucraina per aiutare Sarah ad hackerare i loro computer, mascherandola da rapina. Il governo britannico avverte Nathan che la Maniglia è un'intelligenza artificiale avanzata che può essere programmata per sconfiggere qualsiasi sistema di sicurezza del mondo. Apprendendo che lo scambio per la Maniglia avverrà ad Antalya, la squadra si reca in Turchia. Mentre Simmonds mostra a Danny i suoi cimeli, Orson e JJ rintracciano una delle talpe di Simmonds nel governo turco. Orson, travestito da avvocato di Simmonds, partecipa allo scambio e lo finalizza, prima che Mike ei suoi uomini interferiscano, uccidano quasi tutti e rubino la Maniglia, il che rende chiaro che Mike è diventato un ladro e stava lavorando in modo indipendente. Nonostante i problemi che la squadra gli ha causato, Simmonds è disposto ad aiutare, perché ciò che ha fatto Mike è costato a Simmonds la sua commissione. Dice loro che gli acquirenti erano due magnati della biotecnologia, Trent e Arnold, che hanno accumulato oro e intendono utilizzare la Maniglia per provocare un collasso finanziario mondiale. Mentre Orson e JJ eliminano la pesante sicurezza al piano terra, Simmonds e Danny salgono nella torre dove Mike sta finalizzando l'accordo per la Maniglia con i magnati della tecnologia. Simmonds mostra loro in modo molto efficace come potrebbe facilmente eliminare i loro cari se non viene pagato per l'arma. Lui e Danny riescono ad andarsene prima che tutti si rivoltino l'uno contro l'altro. Quando Orson arriva, l'unico rimasto è Mike, quindi lo porta fuori e recupera la Maniglia. A Doha, alla squadra viene offerto un altro lavoro, ma decidono di andare in vacanza. Orson dice loro che ha utilizzato i proventi della rapina alla villa degli ucraini per finanziare il nuovo film di Danny, sugli eventi del film .

[archivio elettronico] Minions
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Videoregistrazioni: DVD

[archivio elettronico] Minions ; Minions 2 : come Gru diventa cattivissimo

s. l. : Universal Studios, 2022

[archivio elettronico] Finale a sorpresa
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Videoregistrazioni: DVD

Cohn, Mariano - Duprat, Gastón

[archivio elettronico] Finale a sorpresa : Official competition / diretto da Mariano Cohn e Gaston Duprat ; Penelope Cruz, Antonio Banderas, Oscar Martinez ... [et al.] [attori] ; scritto da Andres Duprat ; sceneggiato da Gaston Duprat & Mariano Cohn ; scenografie Alain Bainee ; montaggio Alberto Del Campo

Roma : Lucky Red, c2022

Abstract: In cerca di prestigio, un miliardario decide di finanziare un film che lasci il segno. A tale scopo ingaggia la rinomata regista Lola Cuevas, che però si trova da subito a dover gestire gli ego opposti dei due protagonisti, la star hollywoodiana Félix e l'attore di teatro "impegnato" Iván. Per riuscirci, si inventa una serie di eccentriche prove che i due dovranno superare.

[archivio elettronico] L'ombra di Caravaggio
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Videoregistrazioni: DVD

Placido, Michele

[archivio elettronico] L'ombra di Caravaggio / un film di Michele Placido ; Riccardo Scamarcio, Louis Garrel, Isabelle Huppert, Micaela Ramazzotti ... [et al.] [interpreti] ; sceneggiatura Sandro Petraglia, Michele Placido, Fidel Signorile ; fotografia Michele D'Attanasio ; montaggio Consuelo Catucci ; musiche Umberto Iervolino, Federica Luna Vincenti ; scenografia Tonino Zera

Roma : Eagle Pictures, 2022

  • Non prenotabile
  • Copie totali: 1
  • Prestabile dal: 03/05/2024

Abstract: 1610. Condannato a morte per omicidio, Caravaggio è in continua fuga dai suoi molti nemici. Papa Paolo V decide di verificare se sia possibile graziarlo; dell'indagine viene incaricato un misterioso inquisitore conosciuto come L'Ombra: il suo compito sarà scavare nella vita dell'artista e conversare con chi lo conosceva, per comprendere se l'uomo sia un folle o un genio. L'indagine parte da Costanza Colonna, nobile protettrice del Caravaggio, che racconta come l'uomo, di umili origini, avesse manifestato sin da giovane il proprio talento, che aveva spinto la sua famiglia a finanziarne l'apprendistato. In seguito, Michelangelo si era spostato a Roma, dove aveva inizialmente frequentato gli ambienti artistici sviluppatisi attorno al Cavalier d'Arpino; tuttavia egli si era dimostrato presto insofferente ai dettami dell'arte manierista ed era andato in cerca di un linguaggio più personale: aveva perciò preso a frequentare l'ospedale di Santa Maria in Vallicella, dove aveva conosciuto una folla di reietti, prostitute e mendicanti. Affascinato dalle loro storie, aveva cominciato a prenderli come modelli per i propri quadri, facendogli interpretare di volta in volta santi, sante e perfino la Madonna. Il modo rivoluzionario di "umanizzare" il divino guadagna a Caravaggio la simpatia di molti nobiluomini, tra cui i cardinali Francesco Maria del Monte e Scipione Borghese e il marchese Vincenzo Giustiniani, i quali gli commissionano molti dipinti che sono tuttavia costretti a tener nascosti per non incorrere nella censura; intorno all'artista si forma via via un circolo di pittori cui egli fa da maestro. Assieme alle amicizie, tuttavia, si aprono anche numerose rivalità, tra cui quella col pittore Giovanni Baglione (la quale gli comporta i primi guai giudiziari) e quella con Ranuccio Tomassoni, un prosseneta che ben presto diventerà suo acerrimo nemico. Caravaggio intratterrà infine diverse relazioni amorose, tra cui quelle con le prostitute Lena Antonietti e Anna, ciascuna delle quali finirà per fargli da modella. Più cresce la fama di Caravaggio, più la Chiesa inizia a considerare le sue opere blasfeme e immorali, cosa che inasprisce il difficile carattere dell'artista. Quando Anna si suicida annegando nel Tevere, Michelangelo reagisce al grande dolore ritraendone il cadavere martoriato in un dipinto che desta scandalo per il crudo realismo: ha inizio il declino dell'artista, che culmina quando, in seguito a un banale litigio, egli uccide Ranuccio Tomassoni. Condannato alla decapitazione, il pittore fugge dapprima a Napoli e poi a Malta, dove grazie alle conoscenze di Costanza viene nominato cavaliere; le speranze di vedersi annullare la condanna vengono tuttavia meno a causa della sua condotta, che lo costringe a fuggire nuovamente a Napoli, dove subisce un tentativo di omicidio. L'Ombra comprende quindi che a nascondere Caravaggio è Costanza, segretamente innamorata di lui; per convincerla a lasciarglielo incontrare, le dice che il Papa ha in realtà già firmato il salvacondotto per l'artista, e che desidera consegnarglielo. A Palo Laziale l'Ombra ha finalmente modo di conoscere Caravaggio: l'inquisitore gli promette salva la vita in cambio della rinuncia totale alla sua attività di pittore. Caravaggio, tuttavia, comprende che dietro quella richiesta non si cela un'accusa di blasfemia, ma la paura nutrita dal Papa nei confronti della sua arte, ritenuta pericolosa poiché veicolo di ideali contrari a quelli della Chiesa; per questo motivo, con grande sprezzo, rifiuta l'offerta. L'Ombra tramortisce l'artista e lo consegna al fratello di Ranuccio Tomassoni, che compie la sua vendetta uccidendolo barbaramente. L'Arte di Caravaggio tuttavia sopravvivrà, e lui diventerà uno dei pittori più influenti della storia dell'arte.

[archivio elettronico] Siccità
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Videoregistrazioni: BluRay

Virzì, Paolo

[archivio elettronico] Siccità / un film di Paolo Virzì ; Silvio Orlando, Valerio Mastandrea, Elena Lietti, Tommaso Ragno, Claudia Pandolfi, Vinicio Marchionni, Monica Bellucci, Diego Ribon, Max Tortora, Emanuela Fanelli, Gabriel Montesi [attori] : scenografia Dimitri Capuani ; musiche di Franco Piersanti ; montaggio Jacopo Quadri ; fotografia Luca Bigazzi ; sceneggiatura Francesca Archibugi, Paolo Giordano, Francesco Piccolo, Paolo Virzì

Sesto Fiorentino : CG Entertainment, 2022

  • Non prenotabile
  • Copie totali: 1
  • Prestabile dal: 29/03/2024

Abstract: Da troppo tempo non piove a Roma e come le piante, uomini e donne si sono inariditi. Antonio, in prigione per aver ucciso la sua compagna, non contempla più la libertà, Loris, chauffeur impiegato un tempo nella pubblica amministrazione, parla coi suoi cari fantasmi, Alfredo, attore in panne, è ossessionato dai social, Mila, sua moglie, risolleva l'economia familiare lavorando in un supermercato, Sara, dottoressa a tempo pieno, individua un nuovo 'male', Luca, avvocato marito di Sara, è in crisi con la moglie e si consola con Mila, Giulia, infermiera alla prima gravidanza, aspetta da sempre il ritorno del padre, Raffaella, consorte tradita, cerca da sempre il consenso del padre... i loro destini si incrociano nella capitale che aspetta la pioggia e guarda avanti. Per migliorarsi o forse per lasciare tutto com'era. La decadenza di Roma è storia antica che si ripete come un mantra. Non è il levarsi del sole che aspettano i nuovi romani ma una pioggia battente che risani la terra e gli uomini di buona volontà. Quanto a loro, le donne fanno quello che possono davanti a padri narcisisti e consorti barbari, immobili come i monumenti della capitale. A questo giro di storia, non sono gli irriducibili Germani a piegare la città, ma la siccità, che perdura da tre anni, e un'armata di blatte che infesta strade e case. Con Siccità, Paolo Virzì torna alla commedia corale e fa meglio di Notti magiche. Se quattro anni fa 'scomodava' Edoardo Bennato e Gianna Nannini, oggi fa appello a Mina per 'cantare' una vita "che solamente ieri sera" sembrava brillarci il cuore. Poi la pandemia e la crisi sanitaria hanno risvegliato le nostre paure più profonde e ognuno ha fatto quello che poteva, come poteva. Siccità trasfigura i fatti e snocciola come un rosario una pletora di personaggi che vengono direttamente dal passato, come Mila e Raffaella, precipitati melanconici della Elide Catenacci di Giovanna Ralli, sposa frustrata di Gianni Perego (Vittorio Gassman), che incarnava il funambolismo poetico della commedia di Scola, e altri invece radicati nel presente, corpi assediati dalla disperazione, dalla nostalgia, dalla miseria. Destini incrociati in un tempo 'malato' che ha ragione di loro e dei loro sogni, se c'erano. Affresco romano, scritto a otto mani con Francesca Archibugi, Paolo Giordano e Francesco Piccolo, Siccità può contare sui suoi solidi attori e su quei 'piccoli momenti di verità' che irrigavano la linfa del Neorealismo. Con lo smarrimento, l'amore occupa un posto importante nel racconto. È il solo sentimento a resistere agli scacchi e alle tempeste, a evolversi come quello di Sara e Loris, o a diventare soltanto un ricordo sgualcito del cuore, come quello di Mila e Alfredo. Cronaca-bilancio di due anni di confinamento, il nuovo film di Paolo Virzì prova a misurare la salute psichica degli italiani e la vita che negli ultimi due anni ha fatto di noi dei naufraghi, ciascuno spiaggiato nella sua testa e nel suo delirio. A serrare i ranghi, Virzì chiama Claudia Pandolfi e Valerio Mastandrea, veterani della commedia sociale e incarnazioni lisergiche di un malessere che insinua il film come un virus. Dietro a loro e all'umorismo spontaneo di Orlando e Mastandrea, che contribuisce a distendere il clima pesto, abitano personaggi avvincenti e altri terribili, vittime della loro ambizione e della loro ignoranza.

[Archivio elettronico] Sing 2
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Videoregistrazioni: DVD

Jennings, Garth

[Archivio elettronico] Sing 2 : sempre più forte / written and directed by Garth Jennings ; original score by Joby Talbot ; produced by Chris Meledandri

Milano : Mondadori, [2022]

Abstract: Buster Moon e il suo gruppo di animali artisti si preparano a lanciare un abbagliante spettacolo teatrale nella capitale mondiale del divertimento. L'unico problema è che deve convincere la solitaria stella del rock a unirsi a loro.

[archivio elettronico] Glass Boy
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Videoregistrazioni: DVD

Rossi, Samuele <regista>

[archivio elettronico] Glass Boy / un film di Samuele Rossi ; Loretta Goggi, Giorgia Wurth, Massimo De Lorenzo, David Paryla, Giorgio Colangeli ... [et al.] ; liberamente ispirato al romanzo Il bambino di vetro di Fabrizio Silei ; musica Giuseppe Cassaro ; montaggio Marco Guelfi ; fotografia Ariel Salati ; scenografia Stefano Giambanco

Campi Bisenzio : CG Entertainment, 2022

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Abstract: Pino ha undici anni e un grande problema: è affetto da una malattia che lo rende fisicamente vulnerabile e lo costringe a vivere rinchiuso nella sua bella casa altoborghese. Dalla finestra della sua stanza Pino osserva un gruppetto di coetanei che si autodefiniscono gli Snerd, sogna di unirsi a loro, e nel frattempo ne disegna le immagini in forma di fumetto. Finché Mavi, la leader degli Snerd, non lo invita ad unirsi al gruppo e per il ragazzo inizia un'esplorazione del mondo esterno, con tutti i rischi e le opportunità che questo comporta. Ma una brusca svolta della storia lo porterà lontano dal gruppo, e gli Snerd dovranno fare tutto il possibile per ritrovarlo. Glassboy è la seconda regia di finzione di Samuele Rossi, che ha un background di documentarista e che firma anche il soggetto e la sceneggiatura del film, con la partecipazione di Rolando Colla e la collaborazione di Rosella Porto, Jean-Claude Van Ritckeghem ed Ebba Sinzger. Il copione è ispirato al romanzo "Il bambino di vetro" di Fabrizio Silei, autore di letteratura per ragazzi due volte Premio Andersen, e la storia tocca un tema molto attuale: il bisogno dei ragazzini di sconfiggere la paura di vivere, qui ostacolata da una malattia (l'emofilia, mai esplicitamente nominata), ma suscitata anche dalla pandemia recente. È innovativa la scelta di raccontare una banda di ragazzini avventurosi capitanata da "una femmina", anche se Mavi porta i capelli cortissimi e potrebbe essere facilmente scambiata per un maschio: è curioso anche che assomigli fisicamente a Pino, come a rappresentare un suo alter ego più coraggioso e più pronto a buttarsi nella vita. È infine interessante (e andava esplorata in maggiore profondità) la dinamica di attrazione-repulsione fra Mavi e il giovane bullo del quartiere. Purtroppo la sceneggiatura e la recitazione acerba dei giovanissimi protagonisti, con l'eccezione di Rosa Barbolini nel ruolo di Mavi, risultano impacciate e a tratti poco credibili: espressioni come "porca paletta", "grande Giove" e "testa variata" non fanno parte del vocabolario degli undicenni contemporanei, i dialoghi suonano poco naturali e le interazioni fra i personaggi ne risentono inevitabilmente.

[archivio elettronico] L'arminuta
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Videoregistrazioni: DVD

Bonito, Giuseppe <regista>

[archivio elettronico] L'arminuta / regia Giuseppe Bonito ; Sofia Fiore, Carlotta De Leonardis, Vanessa Scalera, Fabrizio Ferracane, Elena Lietti, Andrea Fuorto [attori] ; sceneggiatura Monica Zapelli, Donatella Di Pietrantonio liberamente tratta dal romanzo l'arminuta di Donatella Di Pietrantonio ; scenografia Marcello Di Carlo ; musiche Giuliano Taviani e Carmelo Travia ; montaggio Roberto Missiroli ; direttore della fotografia Alfredo Betro

s. l. : Lucky Red, c2022

Abstract: Estate 1975. Una tredicenne diventa, senza che nessuno chieda il suo consenso, "l'arminuta" cioè la ritornata. Fa cioè ritorno a una famiglia biologica di cui non sapeva nulla. Passa da un'agiata esistenza piccolo borghese a una vita nelle campagne abruzzesi in cui regnano la povertà e la mancanza di cultura. Giuseppe Bonito prosegue con rigore e con grande efficacia il suo percorso di indagine sulle dinamiche familiari. Dopo il convincente esordio con Pulce non c'è e il film tratto dal monologo di Mattia Torre Figli si confronta ora con il romanzo vincitore del Premio Campiello scritto da Donatella Di Pietrantonio. Non è necessario averlo però letto per apprezzare questo film che, a partire dal casting con in primis le due giovanissime protagoniste, può godere di un'eccellente vita autonoma. Perché Bonito sa costruire la narrazione intersecando con maestria due piani. Chi quegli anni li ha vissuti può infatti ritrovare il clima sociale di un'Italia che dopo il boom economico degli anni '60 viaggia a due velocità. La borghesia piccola e media ha trovato un suo assestamento economico in gran parte con l'urbanizzazione mentre in ambito rurale, in alcune aree del Paese, persiste una pesante arretratezza. È su questa base che si sviluppa la vicenda dell'arminuta che al contempo si radica in quella realtà ma si estende anche a condizioni e costrizioni che purtroppo sussistono nel presente. Troppi minori ancora oggi vengono spostati "come pacchi", come dice la protagonista, da una famiglia biologica ad un affido per poi magari passare ad un altro per poi fare ritorno al nucleo originario. Nel film di Bonito succede per decisioni prese all'epoca in sede privata; oggi, talvolta, per sentenze che di tutto tengono conto tranne che della condizione psicologica di coloro che ne sono oggetto.

[archivio elettronico] Salvatore
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Videoregistrazioni: DVD

Guadagnino, Luca

[archivio elettronico] Salvatore : il calzolaio del sogni / regia di Luca Guadagnino ; narrato da Claudio Gioé ; scritto da Dana Thomas ; direttori della fotografia Clarissa Cappellani, Massimiliano Kuveiller ; montaggio Walter Fasano

s. l. : Lucky Red, c2022

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Abstract: Nato in una famiglia contadina a Bonito (Avellino) nel 1898, undicesimo di quattordici figli, Salvatore Ferragamo fin da bambino è rapito dalla magia legata all'arte di creare calzature. Determinato a perseguire il proprio sogno, emigra giovanissimo negli Stati Uniti, proprio mentre l'industria del cinema sta creando i primi divi; da Hollywood prenderà il via una carriera che lo imporrà come icona della moda italiana nel mondo e stilista tra i più originali e amati dalle star. Mentre lui darà lustro al Paese, riportando nel 1927 la sua sede a Palazzo Spini Feroni a Firenze, e negli anni Sessanta passerà prematuramente il testimone ai suoi eredi. Il documentario di Luca Guadagnino assembla e ricompone una mole colossale di voci, materiali e svariati interventi esperti di moda, cinema, costume: tra i tantissimi, i couturier Christian Louboutin e Manolo Blahnik, la fashion editor Grace Coddington e la giornalista Giusi Ferré, l'enciclopedico Martin Scorsese e Jay Weissberg di "Variety". Tra un intervista e l'altra, il film segue anche i passi della creazione odierna della "Marylin" (indossata dalla Monroe in Gli uomini preferiscono le bionde), poi quelli della celeberrima "Rainbow", per poi chiudersi con una sequenza in stop motion, A Dream of Hollywood, che rende omaggio al corpus delle collezioni Ferragamo replicando le coreografie geometriche alla Busby Berkeley, con le calzature che si animano e sostituiscono il corpo di ballo. Sono momenti estremamente godibili del film, che dispiega parecchi archivi esterni, oltre a quello della maison, con una significativa presenza dei Super 8 intimi girati dal suo fondatore. Ispirato all'autobiografia "Il calzolaio dei sogni" (pubblicato da Skira, ristampato da Electa) e scritto dalla giornalista di moda Dana Thomas (autrice di "Fashionopolis") Salvatore: Shoemaker of Dreams è un'opera realizzata nell'arco di tre anni: da una parte ha i meriti di rendere omaggio allo spirito di iniziativa, alla perizia appassionata e alla genialità di un artigiano sui generis e di identificare un preciso momento degli studios, in un'era ante product placement e quindi tutta da ricostruire, piuttosto imperniata sulla craftsmanship e il gusto del dettaglio. Dall'altra, nella tensione di incorniciare una lunga favola d'amore familiare, di autorealizzazione e ritorno a casa, appare caratterizzata da un approccio eccessivamente compiacente nei confronti degli eredi e frenata dalla volontà di abbracciare una miriade di fonti.

[archivio elettronico] Io sono qui
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Lartigau, Eric

[archivio elettronico] Io sono qui / un film di Eric Lartigau ; Alain Chabat, Doona Bae, Blanche Gardin, Ilian Bergala, Jules Sagot, Camille Rutherford, Delphine Gleize ... [et al.] [attori] ; sceneggiatura Thomas Bidegain, Eric Lartigau ; fotografia Laurent Tangy ; montaggio Juliette Welfling ; musiche Evgueni Galperine, Sacha Galperine

Campi Bisenzio : CG Entertainment, 2022

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Abstract: La vita di Stéphane è piuttosto tranquilla e soddisfacente. Gestisce il ristorante di famiglia, ha due figli, di cui uno appena sposato, una ex-moglie con cui va d'accordo, e vive nel meraviglioso contesto del sud-ovest francese, nei paesi baschi. La scintilla per una vera crisi esistenziale dei cinquant'anni arriva attraverso Instagram, dove Stéphane inizia a conversare con Soo, una donna coreana che dipinge paesaggi e gli parla dei ciliegi in fiore. Dall'acquisto di un quadro si passa a una telefonata, e di lì alla decisione impulsiva e unilaterale con la quale Stéphane decide di partire per Seoul. Dalla Francia arriva un feel-good movie per le platee di mezza età, opera convenzionale che sa di esserlo ma che conquista grazie a un ottimismo un po' malinconico. Il regista Eric Lartigau firma anche la sceneggiatura assieme a Thomas Bidegain (già sceneggiatore di tutti i migliori film di Jacques Audiard), e crea in Stéphane un personaggio in cui in molti sapranno ritrovarsi anche quando lui finisce per perdersi. Astuto mix tra le atmosfere di The Terminal di Spielberg e Lost in Translation di Coppola, #Iosonoqui si muove con disinvoltura tra gli stereotipi del "pesce fuor d'acqua" e dei facili disorientamenti culturali tra paesi lontani. A ciò aggiunge una spruzzata di commedia digitale che arriva a toccare anche il titolo, e che sovrappone sessioni di messaggistica e conteggi di condivisioni a ogni passaggio delle avventure del povero Stéphane, che si ritrova star dei social suo malgrado. Facile perdere di vista la sostanza in mezzo a tante facili suggestioni, ma Lartigau conserva un'onestà di fondo nel modo in cui guarda ai sentimenti confusi di quest'uomo, non soltanto amante potenziale che decide di mollare tutto e attraversare il pianeta, ma anche padre che avrà modo di rispecchiarsi nei due figli.

[archivio elettronico] Il materiale emotivo
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Castellitto, Sergio

[archivio elettronico] Il materiale emotivo / diretto da Sergio Castellitto ; Sergio Castellitto, Berenice Bejo, Matilda De Angelis, Sandra Milo, Alex Lutz ... [et al.] [attori] ; sceneggiatura Margaret Mazzantini, Sergio Castellitto ; fotografia Italo Petriccione ; montaggio Chiara Vullo ; musiche Arturo Annecchino ; scenografia Massimiliano Sturiale

s. l. : Rai Cinema ; Eagle Pictures, [2022?]

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Abstract: incenzo vive fuori dal mondo, rintanato dentro la sua libreria parigina a cui dedica i suoi giorni, ma non solo, perché al piano di sopra, altrettanto fuori dal mondo, la figlia Albertine resta chiusa in un mutismo selettivo, da quando un incidente (che forse tanto casuale non è stato) l'ha confinata su una sedia a rotelle. Intorno a loro circola una piccola galleria di passanti più che di personaggi: gli infermieri Gerard e Colombe, un giovane prete, un clochard, un cleptomane letterario e Clemente, il ragazzo napoletano che porta a Vincenzo la colazione. La vita di Vincenzo scorre tranquilla, tra l’amore per la figlia e quello per i libri, ma è solo quando l'attrice Yolande irrompe nella sua vita che Vincenzo affascinato dalla forza vitale della donna, si scuote dal proprio torpore esistenziale e inizia a riscoprire emozioni ormai dimenticate da tempo, che lo porteranno a interrogarsi sul suo modo malinconico e sospeso di affrontare la vita. Yolande infatti, è un fiume in piena, e tramite lei Vincenzo dovrà confrontarsi con quel "materiale emotivo" tanto a lungo trattenuto.

[archivio elettronico] La pittrice e il ladro
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Ree, Benjamin

[archivio elettronico] La pittrice e il ladro / regia Benjamin Ree ; fotografia Benjamin Ree e Kristoffer Kumar ; montatore Robert Stengard ; compositore Uno Helmersson ; Karl Bertil-Nordland, Barbora Kysilkova, Øystein Stene [attori]

Campi Bisenzio : CG Entertainment, c2022

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Abstract: L'antefatto: nella Galleria Nobel di Oslo vengono rubati due quadri dell'artista ceca Barbora Kysilkova; uno dei due ladri, arrestato e processato, è Karl-Bertil Nordland, un tossicodipendente che dice di non ricordare nulla del furto. Durante il processo, Barbora avvicina l'uomo e gli chiede di poterlo incontrare, dando così inizio a un'amicizia fuori e dentro il carcere. Il film, girato tra il 2016 e il 2019, segue questo strano rapporto dal punto di vista entrambi, tra sedute per i ritratti, conversazioni al bar, visite di Barbora nell'ospedale dove Bertil viene ricoverato dopo un grave incidente, racconti dell'uno dell'altro, senza tralasciare il marito di Barbora, Øystein, che ha salvato la donna da una relazione violenta con un ex fidanzato. Cosa lega Barbora a Berlil? È l'interesse artistico per il proprio lavoro? La ricerca d'ispirazione per i suoi quadri iperrealisti? Oppure, espresso attraverso uno sguardo che osserva e una mano che riproduce, il desiderio di possesso di una donna di successo verso un uomo incapace di gestire la propria vita? I protagonisti di La pittrice e il ladro sono quattro: le due figure attorno a cui ruota la storia, la pittrice Barbora e il ladro Bertil, cioè la vittima e il criminale, ma anche il marito della pittrice, Øystein, uomo mite e ponderato e per ultima una presenza invisibile ma fondamentale perché questa storia si veda, vale a dire la macchina da presa, l'occhio meccanico del Benjamin Ree, il quale in un'intervista al "The Guardian" ha dichiarato di aver scelto di girare il film per capire «cosa le persone sono disposte a fare per essere apprezzate» e «cosa bisogna fare per aiutare e comprendere gli altri». Il centro del discorso è chiaramente Barbora, la donna in passato vittima di una violenza a lungo taciuta e accettata solamente grazie a un uomo capace di amarla e ascoltarla, che trasformata in vittima riconosciuta - un'artista privata del proprio lavoro - si avvicina a un criminale per capirne le motivazioni. Cercando l'altro, Barbora va in cerca di sé stessa; aiutando l'altro, come le dice in maniera secca il marito, cerca di aiutare sé stessa. Dove sta dunque la moralità del comportamento di questa donna, anche dopo averne intuito le comprensibili motivazioni? Lungi dal sollevare Barbora dalla responsabilità di uno sguardo paternalista in virtù di una passata sofferenza di segno uguale (cosa invece sottolineata dalla stampa americana, che negli articoli scritti dopo la presentazione del film al Sundance 2020 giustificava la pittrice proprio perché vittima a sua volta di una violenza patriarcale), il film, anche grazie alla mediazione di Øystein, mette a nudo l'atteggiamento ambiguo di Barbora e la sua indifendibile posizione di dominio su Bertil.

[archivio elettronico] Il silenzio grande
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Gassmann, Alessandro

[archivio elettronico] Il silenzio grande / un film di Alessandro Gassmann ; Massimiliano Gallo, Margherita Buy, Marina Confalone, Antonia Fotaras, Emanuele Linfatti ... [et al.] [attori] ; tratto dall'omonima opera teatrale di Maurizio De Giovanni ; sceneggiatura Andrea Ozza, Maurizio De Giovanni, Alessandro Gassmann ; fotografia Mike Stern Sterzynski ; scenografia Antonella Di Martino ; Colonna sonora originale Pivio e Aldo De Scalzi ; montaggio Marco Spoletini

Campi Bisenzio : CG Entertainment, 2002

Abstract: Napoli, anni '60. Valerio Primic è un celebre scrittore che, dopo numerosi successi, è da tempo in declino; vive in una sontuosa villa nei pressi della città assieme alla moglie Rose, i due figli Massimiliano e Adele e la fedele governante Bettina. Tuttavia i rapporti con la propria famiglia sono molto tesi: Valerio trascorre le sue giornate chiuso nel proprio studio, circondato dai libri, alla ricerca di una nuova idea per il suo prossimo libro, disinteressandosi del tutto a ciò che avviene in casa. In questa maniera non si accorge che pian piano le risorse economiche della famiglia sono drasticamente diminuite, riducendo i Primic alle soglie della povertà. Rose va a trovare Valerio in biblioteca, comunicandogli l'intenzione di vendere Villa Primic, allo scopo di voltare pagina e ricominciare grazie ai proventi della vendita; a proporle questa operazione è stato Luca, cugino di Valerio e amministratore del patrimonio di famiglia, segretamente innamorato della donna. Valerio è ovviamente contrariato dalla notizia, ma la moglie, irremovibile, gli rinfaccia i propri errori e i mancati guadagni dovuti a scelte sbagliate. Più tardi Massimiliano va a trovare suo padre e, sulla scia emotiva della vendita di Villa Primic, a sua volta gli comunica di ritenerlo responsabile del fallimento della sua vita: il ragazzo, infatti, ha sempre soffocato la sua vera natura per dimostrare di essere all'altezza di suo padre, il quale tuttavia non ha mai dimostrato affetto o ammirazione nei suoi confronti. Il giovane gli rivela inoltre di essere omosessuale e di aver rinunciato alla carriera da ingegnere per compiacere Valerio. Anche Adele, in seguito, va a trovare l'uomo: a differenza di suo fratello, la ragazza ha sempre avuto l'affetto di Valerio, ma questo ha fatto sì che ella lo ricercasse nei suoi partner, finendo per preferire ai suoi coetanei la compagnia di uomini molto più maturi, spesso sposati e con figli. La ragazza è inoltre rimasta incinta di un anziano critico letterario, che in seguito l'ha abbandonata, e non sa se tenere o meno il bambino. Sopraffatto da tutte queste notizie, Valerio si confida con Bettina, la quale lo porta a riflettere su come questi fatti siano interamente dovuti all'incapacità di Valerio di comunicare con la propria famiglia. Villa Primic viene venduta. Nella biblioteca ormai quasi vuota, Valerio attende il termine del trasloco insieme a Bettina, e i due si confidano a vicenda il dispiacere nel dover lasciare la casa. La vendita della villa sembra però aver fatto bene al resto della famiglia: Massimiliano, ben più sereno e spigliato di prima, annuncia al padre di aver investito parte dei proventi della vendita nell'acquisto di un teatro, e di essersi innamorato di uno dei soci coinvolti nell'affare. Adele, a sua volta coinvolta nell'affare dietro consiglio di Rose, ha invece deciso di tenere il bambino e ha intrapreso una relazione con un uomo più grande, guarda caso lo stesso di cui si è invaghito suo fratello. Valerio, sconvolto da queste notizie, decide per la prima volta di prendere in mano la situazione e star vicino ai propri figli allo scopo di evitare futuri disastri; ma a quel punto arriva Rose, la quale, pronta a lasciare per sempre Villa Primic, si abbandona alle confidenze. Si scopre così che Valerio, in realtà, è deceduto diversi anni prima, seguito poco dopo da Bettina: la governante, pur consapevole della situazione, aveva evitato di parlarne con Valerio poiché si era resa conto di come gli altri membri della famiglia avessero cercato di mantenere vivo il contatto con lui comportandosi come se fosse ancora nella biblioteca dove amava chiudersi, e dialogando con lui come se fosse presente. Paradossalmente, dunque, la morte e la successiva assenza di Valerio hanno portato ad abbattere il muro di silenzio che si era instaurato tra i quattro, a beneficio di Rose, Massimiliano e Adele che hanno finalmente trovato la propria strada. Finalmente consapevole della realtà, Valerio riesce ad abbracciare un'ultima volta con Rose, prima che la famiglia Primic lasci per sempre la villa.

[archivio elettronico] La ragazza di Stillwater
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McCarthy, Tom

[archivio elettronico] La ragazza di Stillwater / directed by Tom McCarthy ; Matt Damon, Camille Cottin, Abigail Breslin ... [et al.] [attori] ; director of photography Masanobu Takayanagi ; edited by Tom McArdle ; music by Mychael Danna ; written by Tom McCarthy & Marcus Hinchey and Thomas Bidegan & Noé Debré

s. l. : Universal Studios and Storyteller Distribution, c2022

Abstract: Bill Baker, di professione trivellatore, al momento senza un impiego svolge attività saltuarie nella sua città natale, Stillwater, in Oklahoma. Un giorno parte alla volta di Marsiglia per andare a trovare la figlia Allison, trasferitasi lì per motivi di studio, ma in seguito arrestata con l'accusa di aver ucciso la sua compagna di stanza, con la quale aveva anche una relazione. Durante la visita la ragazza affida al padre una lettera da consegnare all'avvocato Leparq, dove spiega che il vero omicida potrebbe essere un ragazzo di nome Akim. L'avvocato però non se la sente di riprendere le indagini basandosi su delle supposizioni. Bill, per non ferire la figlia, le riferisce che l'avvocato sta lavorando al caso, e al contempo decide di cercare da solo il ragazzo ma, vista la sua ignoranza della lingua francese, si farà aiutare da Virginie, un'attrice teatrale conosciuta in albergo. Ottenuta una foto di Akim tramite Instagram, Bill va alla sua ricerca fino a quando, una notte, viene aggredito da un gruppo di teppisti. Il capo dei ragazzi interviene a fermare la rissa e, notando la foto che Bill ha con sé, chiede ad un sopraggiunto Akim se abbia qualcosa da confessare, ma il ragazzo nega. Il giorno dopo Bill va in carcere con delle vistose ferite al volto e racconta ciò che è accaduto ad Allison. La ragazza, furiosa, gli urla di non volerlo più vedere. Quattro mesi dopo Bill lavora come muratore a Marsiglia e vive come inquilino a casa di Virginie, avendo stabilito anche un rapporto profondo con la figlia di lei, Maya. I due, abitando sotto lo stesso tetto, hanno sviluppato affetto reciproco e iniziano una relazione. Nel frattempo Allison ottiene il permesso di uscire dal carcere una volta al mese, e la prima volta passa una piacevole giornata col padre, risanando il loro rapporto, ma la sera stessa Allison tenta il suicidio. Tempo dopo Bill porta Maya ad una partita dell'Olympique Marsiglia, squadra di cui la bambina è tifosa, e al termine della partita, fra gli spalti, nota proprio Akim. Una volta uscito dallo stadio, lo segue e lo rapisce, legandolo nella cantina del palazzo dove vive. Ottiene così una sua ciocca di capelli utile per il test del DNA propostogli da un detective al quale si era rivolto, ma Akim dice a Bill di aver ucciso Lina (la compagna di Allison) proprio per richiesta della ragazza e di essere stato pagato da lei con una catena d'oro dedicata proprio a Stillwater. La polizia, di fronte al reperto fornito da Bill, ha dei sospetti sull'uomo e perquisisce la cantina, senza però trovare nessuno. Akim è stato infatti liberato da Virginie, che si era insospettita dopo una visita del detective, e che in seguito intima a Bill di lasciare per sempre la sua casa e la sua vita. Il test ha avuto esito positivo, incastrando Akim, che nel frattempo ha fatto perdere le sue tracce, così Allison viene finalmente rilasciata. Tornati in America però Bill nutre ancora dei dubbi circa la catenina accennata da Akim così chiede ad Allison che, in lacrime, confessa di aver effettivamente pagato Akim affinché si liberasse di Lina, ma, per un errore di traduzione, il ragazzo ha inteso di doverla uccidere. Il mattino dopo padre e figlia, seduti sul portico di casa, riflettono se il paesaggio di fronte a loro sia cambiato o meno.